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Ma il saggio cos’è?

Gli insegnanti di danza sono persone speciali e questo lo sapevamo.

Il maestro di danza è tante cose insieme: è artista, è psicologo, è artigiano, è scenografo,  è costumista, è consulente, è organizzatore, è imprenditore… ed è spesso l’insegnante che un ragazzo ha più a lungo nella sua vita.

Tutte queste cose le sapevamo già ma quello che non sapevamo era quanto sarebbero stati versatili, forti , geniali e caparbi nel voler tenere accesa la fiamma dall’amore per l’arte della danza nei loro ragazzi nei due anni che sono passati.

Ora finalmente dopo tante interruzioni, chiusure, quarantene e profonde incertezze i maestri riportano i loro ragazzi e le loro famiglie in teatro per celebrare finalmente il saggio.

Si, celebrare…perché il saggio è quasi un rituale sacro. Il saggio non è solo uno spettacolo, è la realizzazione di una promessa, è la festa di compleanno proprio di “tutti”. Quella che si aspetta con le farfalle allo stomaco, quella che si immagina per mesi, quella che si ricorda per gli anni a venire.

Il saggio è la festa della danza sotto ogni sua forma. E’ la festa dei genitori che, vedendo i loro figli sul palco si fanno una ragione alle loro lunghe attese in auto e alle corse contro il tempo per portarli a danza. Poi è la festa dei maestri che, dopo mesi di disinfezione e termometri tirano fuori dal cappello delle opere di vera “ingegneria coreografica” dove ci entrano tutti, e sono bellissimi, pettinatissimi, con costumi perfetti. Magari gli allievi non sono proprio tutti bravi ma è proprio lì che il genio entra in scena: sono bravi tutti a fare belle coreografie con gli allievi dotati. Il maestro di danza va oltre e sistema tutti al posto giusto perché oltre agli studenti più competenti tutti (proprio tutti) facciano bella figura e si sentano parte dello spettacolo.

Che sia sotto forma di storia o di concerto di balletti, non c’è saggio che non abbia un tempo extra, quello dopo gli inchini! Premiazioni, fiori, menzioni, discorsi, foto… l’energia si trattiene appena e proprio quando i più piccoli, stanchi di aspettare la fine di questa strana cerimonia, iniziano a gattonare avvicinandosi pericolosamente a bordo palco, ecco arriva finalmente il sipario a confermare che si, anche stavolta che l’abbiamo fatto ed è stato bellissimo.

Saremo poco importanti, facciamo parte di un settore invisibile ai potenti ma quali gioie si nascondono nella possibilità di avere un impatto positivo nella vita di cosi tanti ragazzi che vengono li per scelta e che possiamo aiutare a diventare adulti migliori. Viva la danza!

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