Quello che conta.
C’è sempre un momento dell’ anno di danza in cui si stagliano all’orizzonte concorsi e concorsoni, esami, audizioni..tutte esperienze forti che, in qualche modo, scandiscono il calendario e gli umori della scuola di danza e dei maestri
Questi eventi diventano occasioni memorabili per i ragazzi e fanno veramente salire l’adrenalina al massimo. Certo, ci sono concorsi e concorsi…la danza non é uno sport … bla bla bla; ma se c’é una cosa che hanno in comune questi eventi é che nella preparazione, gli allievi si mettono alla prova, cercando ogni volta di superare i loro limiti.
E siccome questa é davvero la cosa piú importante, noi maestri dovremmo dare meno importanza ai risultati in termini di podio, sottolineando maggiormente i progressi che ognuno di loro ha fatto lungo il percorso.
Certo che audizioni, esami e concorsi bisogna saperli scegliere (perché c’é veramente di tutto) peró le conquiste personali di questi ragazzi é proprio nella loro trasformazione.
Inoltre, per noi maestri, questi percorsi sono strategici perché ci danno la possibilitá di dimostrare che il lavoro e lo studio portano SEMPRE a dei risultati e che ogni allievo ha la responsabilitá di migliorare partendo dalle proprie caratteristiche.
Visto che noi maestri o direttori non siamo solo degli organizzatori o dei gestori ma svolgiamo un servizio educativo-artistico, temi come la motivazione e la progettualitá devono andare a braccetto con la nostra capacitá manageriale altrimenti saremmo dei maestri “zoppi”.
Comunicare con generosità intorno a questi temi sia con gli allievi che con i genitori è fondamentale per riuscire a vivere bene sia i periodi “forti” che quelli più tranquilli
Scegli i maestri giusti.
Se hai una scuola di danza, ti sarai trovato spesso in queste condizioni: vorresti l’aiuto di qualcuno affidabile … eppure non sai dove cominciare o come gestire la sua accoglienza.
Quali sono le qualità a cui pensi quando devi arruolare un nuovo insegnante?
Immagino guarderai ad una serie di cose… esperienze passate, dove abitano, se sembrano affidabili, se ispireranno i tuoi studenti, se hanno sufficienti qualifiche.
Il curriculum e le esperienze sono importanti, ti dicono tanto sull’impegno di chi hai di fronte. Ma non è solo questo che cerchi per i membri del tuo Team: chi fa parte della tua squadra non solo deve avere un bell’elenco di competenze ma deve essere una persona di spessore con il desiderio, anzi una vera “fame” per imparare. Quel desiderio di interrogarsi su cosa potremo fare insieme, cosa potrà imparare, come potrà crescere e migliorare: una persona di questo tipo sarà una spugna, un soggetto in grado di cogliere il meglio dalle esperienze e in grado di spendersi per sé e per gli altri, senza risparmiarsi.
Ma noi… quando dobbiamo cercare questi collaboratori?
La risposta è facile: sempre.
Cercare collaboratori quando se ha bisogno o addirittura urgenza, non è la condizione per fare scelte oculate. Il bisogno ti puó spingere a valutazioni affrettate basate sulla necessita’ e non sulle caratteristiche della persona.
Il mio consiglio è quello di avere sempre la finestra aperta e accogliere favorevolmente le offerte o i curriculum che si presentano. Magari non servono subito ma potrebbero servire un domani.
Quando ricevi un curriculum è sempre bene rispondere comunque con una mail ma se ne vediamo di interessanti potremo organizzare un appuntamento telefonico (o zoom call) con la persona in questione.
Questa chiamata ci servirá a capire se questa persona “ci piace” al punto di proseguire con la fase successiva. Il curriculum lo abbiamo letto quindi questa chiamata ci serve soprattutto per coglierne il temperamento e i valori che la ispirano e poi verificare che ci siano i segni di quella “fame” che citavo nella precedente newsletter.
Se dopo la call non siamo convinti, faremo seguire una mail in cui dichiariamo di non voler procedere in questo momento ma che terremo presente il loro profilo per il futuro.
Se siamo entusiasti invece, possiamo procedere senza ulteriori indugi alla fase successiva, facendo sempre seguire una mail al colloquio: qui daremo un breve feedback sulla call e offriremo alcune date possibili per vederli all’opera nelle lezioni di prova a scuola.
E ora passiamo alla parte pratica della scelta del maestro.
Sí perché, sulla carta è un conto, ma è nella vita vera che dobbiamo misurare le capacitá.
Hai giá valutato il suo curriculum, hai visto se è stato puntuale nel rispondere alle mail e presentarsi al colloquio telefonico, ora lo incontriamo dal vivo e sará il momento cruciale.
Il giorno dell’incontro farete due cose importanti: la prima é una chiacchierata che andrá piú in profondita’ rispetto al primo colloquio e che servirá anche a capire quali sono le sue aspirazioni per il futuro, elemento importante per capire quali sono le sue motivazioni oggi.
Poi passeremo alle lezioni di prova (ti consiglio di testarlo/a almeno su due livelli diversi di etá) che sono sicuramente la verifica piú importante.
Tu dovrai essere presente per la maggioranza del tempo in classe. Sembra ovvio ma in realtá spesso i direttori si sentono quasi in imbarazzo a restare in sala perché non vogliono far sentire il maestro “sotto pressione”.
E’ giusto- anzi necessario- essere presenti perché stiamo facendo una scelta che avrá importanti ripercussioni a cascata negli anni a venire.
Osserviamo attentamente il suo atteggiamento nei confronti dei ragazzi, se è davvero interessato a loro, se e come corregge, se trasferisce un’energia positiva etc.
Di solito il nostro naso non ci tradisce, ma se abbiamo bisogno di sentire un altro parere importante, allora alla fine della lezione diamo 5minuti di break al candidato e andiamo in sala a chiedere agli allievi come si sono trovati.
Potresti avere diversi candidati tra cui scegliere per 1 posizione quindi, è perfettamente normale che tu non dia una risposta diretta alla fine di questa parte pratica.
In ogni caso, prenditi un paio di giorni e lascia che l’impressione che hai avuto si depositi con calma prima di dare una risposta (puoi farlo al telefono ma la parte scritta deve sempre risultare quindi manda anche una mail).
Dovresti avere sul sito della scuola una pagina che spiega come fare per candidarsi e quali doti devono avere le persone che si vogliono candidare in modo che sia sempre possibile contattarti e che sia chiaro quale tipo di professionista vuoi attrarre verso di te.
Ricorda che il momento peggiore per cercare un collaboratore é… proprio quando ne hai bisogno!
3 punti da ricordare sempre!
Sicuramente le caratteristiche della candidata (o candidato) dovranno essere significative per il ruolo che svolge: ci sono scuole piccole dove la segretaria fa un po’ di tutto, dalla reception all’amministrazione, altre scuole hanno dimensioni maggiori e richiedono ruoli distinti ma sicuramente le qualita’ di gentilezza, pazienza ed efficienza sono richieste a tutti quelli che si candidano per questa posizione.
Poi vengono le competenze specifiche che sono sicuramente evidenti dal curriculum e costruite da precedenti esperienze. La scuola di danza peró é un settore come nessun altro quindi meglio testare le abilita’ sul campo prima di prendere decisioni definitive: un bel periodo di prova dimostrerá meglio se le competenze sono quelle giuste per noi.
Peró, se le competenze si possono sviluppare anche strada facendo, quello che diventa difficile da padroneggiare se non c’é …é l’atteggiamento giusto. Cosa intendo?
Un sincero interesse per il progetto che la scuola porta avanti, per gli obiettivi degli insegnanti e della direzione. Insomma la curiositá di comprendere la “cultura della scuola” e di quell’atmosfera che i ragazzi devono vivere ogni giorno per realizzare il disegno che il direttore ha in mente per loro.
E questo non é uguale in tutte le scuole di danza : ci sono tante sfumature e mille differenze basate sul tipo di discipline insegnate, il pubblico che segue la scuola e gli obiettivi di medio e breve termine. Se vuoi sapere di piú sul Manifesto vedi questo post su IG
Non banalizziamo mai questo ruolo, tantomeno la scelta di chi metterci perché una persona sbagliata o semplicemente non pronta… puó danneggiare la scuola di danza anche senza volerlo.
Se vuoi essere sicuro che la tua segreteria funzioni bene anzi benissimo, puoi offrire ai tuoi collaboratori questo corso pensato apposta per questo ruolo
“La segreteria: dove tutto inizia”
“Motivazione ed emozione hanno la stessa radice latina “movere” cioè muovere. Soprattutto le emozioni sono in grado di creare forti motivazioni che ci fanno “muovere” verso grandi imprese (Mauro Marchetti,Allenatore emotivo,2009)”
Noi possiamo dare obiettivi (esterni) validi ai nostri ragazzi, ma sarà sempre la loro motivazione (interna) a farli muovere.
La motivazione, che è un’esperienza soggettiva, è la chiave e il carburante per “muoverci” verso una direzione.
Chi di noi maestri, non ha incontrato un genitore che chiede di “ridare” motivazione al proprio figlio…Non è tanto la confusione di termini qui in campo ma è l’errore di pensare che l’intervento dall’esterno possa essere davvero risolutivo.
Quando le motivazioni improvvisamente …evaporano perchè non è arrivato il premio atteso o non si è arrivati primi al concorso, spesso l’insegnante ha grosse difficoltà ad aiutare davvero i ragazzi. Il momento di sconforto è normale che ci sia ma la reazione salutare deve portare a superare il fallimento e anzi a far tesoro dell’accaduto.
La motivazione intrinseca e duratura di alcuni studenti li ha portati molto più lontano di altri compagni (magari più dotati) che collegavano la loro soddisfazione esclusivamente all’ottenimento di un determinato risultato.
Non solo sono arrivati più lontano ma ci sono arrivati più contenti e soddisfatti.
Sonia Greco
Mail: sonia.greco@danz-up.com
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