Una delle cose che i maestri di danza fanno alla fine dell’inverno è la progettazione del saggio, dei costumi e di tutto quello che c’è intorno e quest’anno senza la paura che chiudano i teatri di nuovo.
Prima di tutto progettare e creare è una bellissima attività che ci fa tanto bene poi preparare un saggio significa creare dei futuri ricordi per le persone coinvolte, rinnovare la loro motivazione, fare uno spettacolo su misura delle capacità degli allievi e pensare a chi è seduto e guarda in modo particolarmente attento.
Dovremmo sfruttare bene e meglio l’energia positiva che arriva alle famiglie dal saggio.
L’atmosfera è frizzante, i cuori sono gonfi di emozione e se anche durante l’anno un allievo aveva avuto un periodo di difficoltà, ecco in quella occasione ci si accorge che i sacrifici hanno avuto un senso e forse anche se qualche la piccola allieva ha sbuffato, la mamma ha fatto bene ad insistere.
Siamo sicuri che noi insegnanti sfruttiamo tutti i benefici e le potenzialità di un momento cosi positivo?
In realtà ci sono diverse cose interessantiche possiamo fare per sfruttare l’onda positiva e possono avere un forte impatto sull’anno successivo:
-possiamo ad esempio inviare un breve questionario e avere un loro feedback in diretta sullo spettacolo (invieremo un link su telefono)
– possiamo fare le pre-iscrizioni per l’anno successivo con un piccolo riconoscimento se la preiscrizione avviene entro la settimana.
– possiamo studiare dare un’opportunità a chi sarà già pre-iscritto come bloccare i prezzi della retta o altro.
Spesso siamo cosi indaffarati che a stento andiamo a salutare i genitori ed è un vero peccato quindi pensiamoci per tempo: questa strategia va preparata a tavolino e ben prima del saggio e la cosa più affascinante è che una volta preparata praticamente la puoi usare sempre!
Se vuoi saperne di più di questi temi ti consiglio di accedere al video gratuito “Attirare e conquistare nuovi allievi per la tua scuola di danza” che ti dimostra come in effetti la strategia vada preparata a monte e come è vero che c’è un tipo speciale di allievo che è proprio quello giusto per noi.
Stamattina leggevo un post di collega che si augurava la fine di certi comportamenti da parte di quei “Maestri” che suggeriscono ai bambini di non fare danza se non hanno un corpo naturalmente “dotato” o se sono “grossi-non hanno i piedi” etc. creando ingiustamente frustrazioni e insicurezza.
Le parole feriscono, creano danni…grossi danni.
Lo sappiamo tutti che ci sono dei canoni estetici piuttosto precisi nella danza professionale, specie in quella classica ma quale effetto hanno queste etichette sulla psicologia dei ragazzi?
E’ vero, a volte i corpi dei ragazzi presentano delle sfide, a volte la crescita stessa presenta le sue sfide ma quanto lavoro possiamo fare noi insegnanti sui ragazzi che desiderano studiare e… studiare tanto?!?
Non solo ci sono ragazzi “poco dotati” che grazie ad un buon lavoro sono riusciti a valorizzarsi e a danzare professionalmente, ma non dimentichiamo anche il valore strettamente educativo e i tantissimi benefici che comunque la danza offre a chiunque la pratica.
Questo è un tesoro di grandissimo valore e se tiriamo una riga è quello che resta per la maggioranza dei ragazzi che passano per una scuola di danza. Non solo diamo loro una competenza tecnica, una preparazione atletica ma diamo una disciplina mentale, una capacità di perseguire obiettivi e tante altre cose che torneranno loro utili in mille altre occasioni.
Le vicende legate alla ritmica che sono emerse pochi mesi fa e che hanno messo alla luce comportamenti molto discutibili di dirigenti e allenatori, fanno facilmente pensare che ci siano tanti brutti racconti da fare emergere anche dall’ambiente della danza.
A quanti ragazzi è stata rubata una sicurezza che spettava loro di diritto e a volte persino un’identità è stata calpestata.
Questi metodi e questi modelli di leadership non hanno più spazio né nel mondo aziendale, né in quello della formazione, non vedo perché dovrebbero averne nel mondo dell’arte.
E noi cosa ci possiamo fare?
Beh oltre a trattare i nostri ragazzi con rispetto e vicinanza, credo che sia il caso di “prepararli” in modo che sappiano diventare impermeabili a certe osservazioni e teniamo lontani questi personaggi dalle nostre scuole, non ne abbiamo proprio bisogno.
Mail: sonia.greco@danz-up.com
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